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arte murale, street art e murales roma e lazio

arte murale / graffiti / writing / street art / Murales / Roma / Lazio

L’arte urbana, e in particolare i murales, è un linguaggio visivo potente, capace di trasformare muri anonimi in racconti di bellezza, memoria e identità condivisa. Nella regione Lazio, questo fenomeno ha assunto una dimensione culturale, sociale e politica grazie all’impegno istituzionale, alla partecipazione delle comunità e alla creatività degli artisti. Attraverso bandi regionali e pratiche diffuse, i murales sono diventati strumenti di rigenerazione urbana, memoria collettiva e turismo culturale.

Scopriremo come la Regione Lazio abbia promosso questa forma d’arte, esplorando opere emblematiche in contesti urbani e borghi, riflettendo sul loro impatto tra inclusione, valorizzazione del territorio e dialogo intergenerazionale.

1. Il contesto istituzionale e le politiche regionali (circa 300 parole)

Nel 2020 la Regione Lazio ha fatto della street art un asse strategico culturale, attivando due bandi: “Lazio Street Art 2020” (200 000 €) e “Lazio Street Art 2022” (400 000 €), per complessivi 600 000 € destinati a murales, mosaici e installazioni su spazi urbani in tutta la regione, con attenzione speciale per le periferie  .

Queste azioni sono state formalizzate nella Legge Regionale n. 22 del 23 dicembre 2020, che promuove la street art come elemento di rigenerazione urbana, coesione sociale e offerta turistica. La legge ha introdotto il Catalogo delle Opere, raccogliendo gli interventi realizzati e segnalati dai Comuni (e dai Municipi di Roma)  .

Nel giugno 2025 è stato presentato al WeGil (hub culturale della Regione) il nuovo portale “Lazio Street Art”. Questo sito ospita, tra le altre cose:

  • Il Catalogo Opere: mappe interattive, schede dettagliate e immagini.
  • Sezione Notizie, aggiornamenti e percorsi tematici.
  • Spazi Disponibili: muri liberi per futuri interventi.
  • Il Premio Lazio Street Art, che valorizza annualmente i progetti più meritevoli  .

2. Opere significative: esempi di rigenerazione urbana (circa 300 parole)

a) 

Pomezia – “Giovani al Centro”

Tre murales decorano la sede dei Servizi Demografici di Pomezia:

  • Amore per la nostra terra (Steven),
  • Pomona – The kiss of Pomezia (Howen Poison),
  • Le nostre radici (Noa).
    Il progetto, realizzato con la partecipazione degli studenti, è stato finanziato nell’ambito del bando “Lazio Street Art 2022”  .

b) 

Frascati – “Nature concrete – Il Circo”

Nel quartiere Cocciano, murales sulla parete della Scuola dell’Infanzia. Artisti locali e internazionali (Kami, Gofi, Federica Furbelli, ULTRABLU) hanno decorato l’ambiente con opere partecipate, rigenerando l’area  .

c) 

Guidonia Montecelio – “Resistart”

Un progetto condiviso tra Comune, Accademia Belle Arti e ANPI per realizzare installazioni diffuse su quattro pareti cittadine, valorizzando memoria storica e territorio  .

d) 

Roma – periferie e scuole

A San Lorenzo e San Paolo (Roma) sono stati avviati progetti di rigenerazione urbana tramite street art grazie ai bandi regionali  .

In Acilia, due scuole (Istituto Verne e il Magellano) hanno partecipato a un progetto contro la violenza di genere, curato da Mirko Pierri e A.DNA Project, trasformando i muri in messaggi di sensibilizzazione  .

3. Borghi, periferie e percorso turistico (circa 300 parole)

Sant’Angelo di Roccalvecce – il “Paese delle Fiabe”

Un borgo in provincia di Viterbo, quasi disabitato fino al 2017, è tornato vita grazie a più di 60 murales ispirati a fiabe come Pinocchio, Biancaneve, Mary Poppins, Don Chisciotte, Il gatto con gli stivali, La spada nella roccia e molti altri. Una camminata di circa 3 ore permette di esplorare l’arte come strumento di rinascita comunitaria  .

4. Street art storica e musei a cielo aperto (circa 300 parole)

Murale storico di Fiano Romano

Realizzato tra il 1970 e il 1972 dall’artista Rocco Falciano (con Carlo Levi e Ernesto Treccani), questo murale di 50 m² racconta le lotte pacifiste, contadine e operaie, con immagini potenti come il fungo atomico, simboli rivoluzionari e figure storiche (Marx, Gandhi, Angela Davis)  .

Roma: Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros

Un museo urbano distribuito nei quartieri Quadraro, Tor Pignattara e Pigneto, ricco di murales: Diavù, Lucamaleonte, Alice Pasquini, Blu e tanti altri hanno decorato edifici e muri pubblici. Opportunità di passeggiate artistiche itineranti  .

Museo condominiale di Tor Marancia

Nella periferia di Roma, imponenti murales su muri condominiali:

  • Mr. Klevra – Nostra Signora di Shanghai,
  • Pantonio – Il Ponentino,
  • Philippe Baudelocque – Humanity Constellation,
  • Reka – Natura morta,
  • SatOne – Cascata di parole.
    Dimensioni importanti (10 × 14,5 m) e stili diversi rendono l’area un hub artistico urbano  .

Artisti simbolo

  • Lucamaleonte (Roma, nato 1983): noto per murales su Totti, Gigi Proietti, nido di vespe; protagonista in festival internazionali  , con opera nel quartiere Tufello dedicata a Gigi Proietti (15 m)  .
  • Qwerty, duo romano attivo dal 2014, caratterizzato da figure androgine nere che accompagnano slogan poetici (#pensapoetico), riflessioni su amore, migrazione e consumismo  .

5. Impatto sociale e culturale (circa 300 parole)

I murales nel Lazio hanno dimostrato di essere più che decorazioni urbane: sono strumenti di rigenerazione, memoria e inclusione sociale.

  • Il coinvolgimento diretto delle comunità (come a Pomezia o Frascati) ha reso le opere parte integrante del tessuto cittadino, favorendo educazione artistica, senso di appartenenza e riqualificazione visuale.
  • In contesti come Sant’Angelo di Roccalvecce, le opere hanno trasformato un borgo morente in destinazione culturale turistica, promuovendo partecipazione intergenerazionale e destagionalizzazione del turismo.
  • Il recupero di periferie come Tor Marancia o il Quadraro con l’Ecomuseo Casilino rappresenta un rovesciamento narrativo: da aree degradate a musei a cielo aperto, valorizzando arte, storia e identità locale.

Conclusione (circa 200 parole)

Il panorama dei murales nel Lazio testimonia un’evoluzione significativa: da interventi sporadici a una strategia regionale strutturata, inclusiva e partecipata. La street art è diventata elemento di rigenerazione urbana, racconto identitario e attrazione turistica.

Le politiche regionali (bandi, portale, catalogo, premio) hanno dato struttura a questo movimento, mentre artisti come Lucamaleonte, Qwerty e tanti altri hanno animato pareti e storie con stili e messaggi unici.

Sia passeggiando per i quartieri di Roma sia esplorando i borghi, il Lazio rivela un patrimonio artistico vivo, diffuso e partecipato. Un invito per artisti, cittadini e turisti: scoprire, camminare, condividere emozioni lungo i muri dove l’arte urbana racconta chi siamo e dove vogliamo andare.